Nadia Terranova

28 dicembre 1908: il piu devastante terremoto mai avvenuto in Europa rade al suolo Messina e Reggio Calabria. Nadia Terranova attinge alla storia dello Stretto, il luogo mitico della sua scrittura, per raccontarci di una ragazza e di un bambino cui una tragedia collettiva toglie tutto, eppure dona un'inattesa possibilita. Quella di erigere, sopra le macerie, un'esistenza magari sghemba, ma piu somigliante all'idea di amore che hanno sempre immaginato. Perche mentre distrugge l'apocalisse rivela, e ci mostra nudo, umanissimo, il nostro bisogno di vita che continua a pulsare, ostinatamente. C'e qualcosa di piu forte del dolore, ed e l'abitudine. Lo sa bene l'undicenne Nicola, che passa ogni notte in cantina legato a un catafalco, e sogna di scappare da una madre vessatoria, la moglie del piu grande produttore di bergamotto della Calabria. Dall'altra parte del mare, Barbara, arrivata in treno a Messina per assistere all'Aida, progetta, con tutta la ribellione dei suoi vent'anni, una fuga dal padre, che vuole farle sposare un uomo di cui non e innamorata. I loro desideri di liberta saranno esauditi, ma a un prezzo altissimo. La terra trema, e il mondo di Barbara e quello di Nicola si sbriciolano, letteralmente. Adesso che hanno perso tutto, entrambi rimpiangono la loro vecchia prigione. Adesso che sono soli, non possono che aggirarsi indifesi tra le rovine, in mezzo agli altri superstiti, finche il destino non li fa incontrare: per pochi istanti, ma cosi violenti che resteranno indelebili. In un modo primordiale, precosciente, i due saranno uniti per sempre.

Un niño, judío. La cabeza grande entorpece sus movimientos, su caracter es tímido y reservado. Curioso y atento a todo lo que le rodea, queda fascinado por las extravagancias de su padre, por sus fantasticas metamorfosis. Perdera a su padre muy pronto, demasiado, sin embargo no querra separarse de el del todo, de manera que lo mantendra vivo en sus dibujos y en su escritura deleitandose en la capacidad de su padre de reconocerse e identificarse en cada objeto, cada animal, cada persona.Hasta un dia de otoño de 1942, cuando un oficial nazi lo matara por la calle, en el gueto de Drohobycz, una pequeña ciudad de la Galitzia oriental.A traves de la escritura conmovedora y esencial de Nadia Terranova y las sugerentes imagenes de Ofra Amit, este libro nos conduce en el mundo fantasticos de uno de los mejores escritores polacos, Bruno Schulz, autor de Las tiendas de color canela.

«El estilo narrativo de Nadia Terranova nos cautiva con su precisión y sensibilidad.» Annie Ernaux«El mejor libro que he leído este año. Me conmovió profundamente.» Domenico StarnoneTras un tiempo si

La vida de María Zambrano se desgrana en este libro, una suerte de homenaje a una autora innovadora y comprometida cuyo exilio fue un largo periplo geográfico y vital. El relato comienza en su infanc

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