Matilde ha dodici anni. Non sopporta i guanti spaiati e compie piccoli, bizzarri rituali per addomesticare la realtà, per darle un ordine. È un dicembre torinese, pieno di neve e di ombre. Pochi giorni prima di Natale, il padre di Matilde, il magistrato Giovanni Corrias, è chiamato a indagare sul caso di un bambino morto in circostanze misteriose. Mentre avvia i primi accertamenti e formula le prime ipotesi, sua moglie viene investita da un'auto, ed è come se la sorte disegnasse una sua geometrica contemporaneità. Al colpo durissimo il magistrato risponde facendo leva sul senso del dovere e della professione, aggrappandosi alle indagini in corso. Violaine, una giovane poliziotta laureata in psicologia, lo aiuta a ricostruire la sequenza dei fatti. Matilde, intanto, osserva gli adulti e il loro dibattersi alle prese con la fragilità dell'esistenza. Con ostinata tenerezza si domanda in che maniera curare il dolore del padre e delle sorelle, nella convinzione che spetti a lei tentare di aggiustare quello che si è improvvisamente rotto, e alla geometria oscura della morte se ne sovrappone un'altra, luminosa e impalpabil
La protagonista del romanzo è una giovane donna appassionata e ribelle, ma è cresciuta in una famiglia - e in un ambiente - dove l'eleganza, la compostezza, la sobrietà e il rigore sono più che dei valori, sono l'unica forma di vita concepibile. Appena ventenne, accetta dunque un matrimonio combinato per lei dal padre. Non sarà una scelta felice, probabilmente anche perché il destino ha messo sulla sua strada l'affascinante ed enigmatico Trott, che nell'arco di un decennio, con tre impreviste apparizioni, comprometterà definitivamente il precario equilibrio del suo matrimonio. La protagonista incarna infatti un momento di trasformazione di un'intera società: troppo moderna per adattarsi docilmente a proseguire nel solco tracciato dalle altre donne di famiglia e al tempo stesso ancora troppo fragile, e soprattutto troppo poco abituata a dare ascolto ai sentimenti e alle emozioni, per vivere la propria ribellione sino alle estreme conseguenze. Ma è come se Trott l'avesse risvegliata da un incantesimo e fin dal primo incontro avesse innescato in lei un processo di cambiamento che non può più essere arrestato. Da qui la scelta di trasferirsi da sola nella campagna senese, a San Biagio, abbandonando una città, Torino, che sta rapidamente cambiando sotto l'impulso della nascente industria, e un marito che ha sempre sentito estraneo e che la tradisce sfacciatamente
Dalla Napoli borbonica fastosa e miserabile, passando per la Napoli sfigurata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, fino a oggi, per vicoli e palazzi, umide stamberghe e salotti sontuosi, si dipana il destino dello Scurnuso, "il Vergognoso". È uscito dalle mani sensibilissime dell´orfano Sebastiano, ceduto ancora bambino al pastoraio Tommaso Iannacone come risarcimento per un lavoro non pagato. Sebastiano ha disegnato e scavato nella creta il suo amore per il padre adottivo e maestro, perché risuonassero per sempre la musica di quelle dita gentili e lo spasimo della bellezza. Quel miracolo sopravvive nel tempo, attraverso proprietari diversi, nel farsi e disfarsi dei grandi presepi. Passa di mano in mano destando ogni volta uno sgomento segreto. Benedetta Cibrario dispiega una sequenza narrativa che ha come protagonista la bellezza stessa, una bellezza umile che dice le ragioni di un durevole incantamento.
"Matilde ha dodici anni. Ed e un po' bizzarra. Violaine e una giovane poliziotta laureata in psicologia. È sensibile e le piace ragionare con la propria testa. Succede tutto in una notte, poco prima di Natale. Un bambino precipita da una finestra mentre era solo in casa con la madre e il magistrato Giovanni Corrias, padre di Matilde, viene chiamato a indagare. Disattenzione fatale o raptus omicida? Difficile stabilirlo: la madre del bambino, Irene, si e chiusa in un inaccessibile silenzio; suo marito, Pietro, al momento della disgrazia era in viaggio. Corrias si precipita sul luogo dell'incidente, e poi in questura, ci sono i primi accertamenti da fare e le prime ipotesi da passare al vaglio. L'incombenza di portare fuori il cane quella sera tocca alla moglie Chiara. Ma una macchina sbanda e la travolge. All'improvviso Corrias si trova solo a crescere Matilde e le altre due figlie: senza Chiara, si scopre incapace di stabilire un contatto con le bambine. In un cupo dicembre torinese, pieno di neve e di ombre, e dunque alle indagini su quel bambino caduto nel vuoto, e non alle figlie, che si aggrappa per non andare a fondo. Intanto Violaine, che il questore Vinci ha assegnato a Corrias per aiutarlo a risolvere il caso, indaga per conto proprio ma viene scoperta e sospesa. Lascia dunque Torino per rifugiarsi in Val di Susa, dai genitori. Poco dopo, anche Corrias sceglie lo stesso sfondo di montagne innevate per tentare di riassestare la famiglia. "