A Roma, in una casa dei quartieri alti, una ragazza s'ammala d'una crisidepressiva. Il bel volto dalle labbra sigillate, il corpo ancora quasiadolescente abbandonato inerte nella penombra, appaiono ai famigliari come unrimprovero, muto, severo, che non sanno spiegarsi. Affiorano allora insuperficie, tra i famigliari, conflitti sopiti, gelosie infantili, rimorsi,sentimenti repressi. Da questo interno a più voci, si alza e prende forma ilracconto, che essenzialmente è la storia d'un rapporto tra padre e figlia: unrapporto ansioso, doloroso, fatto di ruvide carezze, di confessioni subitointerrotte, di reciproca pietà. (Natalia Ginzburg)