CONSEJO SUPERIOR DE INVESTIGACIONES CIENTIFICAS 9788400093945
El impulso que movió a don Carlos Miguel Fitz-James Stuart y Silva, VII duque de Berwick y XIV duque de Alba (1794-1835), a coleccionar obras de arte no fue solo su refinada sensibilidad estética, sino también la finalidad práctica de organizar en Madrid una galería pública destinada a los artistas españoles que desearan dedicarse al estudio de las artes. Como intelectual iluminado, manifestó una modernidad de pensamiento que deseaba encaminar a España hacia esa renovación cultural, y también socio-política, que en aquellos años recorría Europa entera. Siguiendo la costumbre de las clases aristocráticas de su época, realizó un grand tour por Italia y otros países en el que adquirió algunas de las obras de arte que forman parte de sus colecciones. Estas incluyen escultura de corte clásico, cerámica antigua, objetos decorativos, pintura del Renacimiento italiano, y esculturas modernas que encargó a los artistas españoles José Álvarez Cubero y Antonio Sol
UNIVERSIDAD DE SEVILLA. SECRETARIADO DE PUBLICACIONES 9788447210718
Los diferentes trabajos que hoy salen a la luz en esta monografía corresponden, convenientemente ampliados y con el aparato crítico, a las ponencias que se presentaron en el Congreso Internacional Hispano-Italiano, que respondía asimismo a otra afortunada iniciativa que unía la investigación sobre historiografía arqueológica entre ambos países.
CONSEJO SUPERIOR DE INVESTIGACIONES CIENTIFICAS 9788400109585
Molti sono gli studi dedicati alla Roma papale e alla Spagna nel Cinquecento, incentrati su una prospettiva politica e rivolti soprattutto a questioni storico-artistiche; viceversa episodiche e alquanto disgiunte sono le ricerche che hanno considerato l'impatto dell'eredita classica sul contesto culturale, ufficiale e non. In questo volume studiosi di storia dell'archeologia e storici dell'arte rinascimentale fanno dialogare i risultati delle loro ricerche secondo diversi approcci, evidenziando come la tradizione di stampo antico o anticheggiante contribuí a rendere Roma uno dei grandi interlocutori del Rinascimento spagnolo.Il paradigma dell'antichita classica si affermò nell'ideologia politica di Carlo V e Filippo II, che proiettarono l'imago imperio nelle forme di rappresentazione della propria strategia comunicativa. Entro tale sistema si configurò il profilo collezionistico della monarchia spagnola indirizzandosi verso la ritrattistica antica, aspetto tematico che si prestava a legittimare un'ideale continuita con gli Imperatori romani e a celebrare virtutes politiche e belliche. Le antichita vincolarono e rinsaldarono strategie e legami politici; variazioni e citazioni di nobilia opera si diffusero alla corte e nei giardini nobiliari di Spagna; ambasciatori, dignitari, ecclesiastici entrarono nel circuito del mercato antiquario romano. Nell'Urbe il circolo erudito ispanico si caratterizzò per un fermento di interessi pienamente integrato nel vivace dibattito originatosi su importanti aspetti delle Antiquitates romane, giungendo alla realizzazione di opere esemplari (quali i Diálogos de medallas, inscripciones y otras antigüedades e lo Speculum Romanae Magnificentiae) o alla raccolta di corpora iconografici di grande valore e miniera di informazioni sul mondo collezionistico romano (quali i manoscritti di Alonso Chacón). Nel processo di restituzione e trasmissione di edifici e oggetti antichi attraverso il disegno, il Codex Escurialensis, trasferito da Roma a Madrid a principio del XVI secolo, occupò una posizione preferenziale, diffondendo iconografie antiche in committenze di diverso genere. Rimasto finora a margine, apre un inedito spaccato sulla pratica dei repertori iconografici un Codice di carattere numismatico, pervenuto anch'esso nella Biblioteca di San Lorenzo dell'Escorial, che si intreccia con gli studi di Andrea Fulvio, Enea Vico e Jacopo Strada.Attraverso personaggi, idee e materiali viene così ripercorso il fecondo interscambio culturale avvenuto nel solco della tradizione classica, recuperando il nesso dialogico che intercorse con il patrimonio archeologico e antiquario trasmigrato dall'Urbe verso questa parte d'Europa.