Libros de Historia de la pintura y la escultura, página 13 de 272

Interamente in inglese, questo volume, il secondo tomo della sezione I (il piano dell''opera di cui fa parte viene riportato di seguito), e dedicato ai mosaici del Battistero di Firenze. Questo volume fa parte dell''opera ''''A Critical and Historical Corpus of Florentine Painting'''' (30 volumi a opera conclusa) che e uno strumento fondamentale per la ricerca storico-artistica e offre l''informazione scientifica piu completa e la piu ampia documentazione fotografica mai realizzata sulla pittura fiorentina nel periodo prerinascimentale. Ogni volume, interamente in inglese, e composto da uno studio storico e critico su un artista, o un gruppo di artisti, con un catalogo completo e riccamente illustrato delle opere e la pubblicazione dei relativi documenti. Iniziato da Richard Offner nel 1930, e continuato da Klara Steinweg, il progetto fu in seguito affidato dall''Universita di New York a Miklos Boskovits, e tutto il materiale raccolto da Offner fu messo a disposizione dell''Istituto di Storia dell''Arte dell''Universita di Firenze.

La que se convertirá progresivamente en la espléndida Colegiata de San Patricio, tuvo su núcleo arquitectónico inicial en la primitiva Iglesia de San Jorge y las obras aunque inicialmente se iniciaron en la primera mitad del siglo XVI no se concluyeron hasta dos siglos mas tarde. La lentitud en la ejecucion posibilito a que importantes artistas y artifices intervinieran en el proceso, imprimiendo cada uno saberes y estilos especificos.

This is the fourth volume of the definitive reference series dealing with commercial bronze sculptures in the period 1800 to 1930. This period spans the rise and decline of commercial industrial foundries in Europe, especially in France, and a wide array of international sculptors. Together, they produced millions of fine statuettes for the general public. With this reference series, collectors will be able to identify many of the old commercial bronzes found on the market today.

Nach einer Lehrzeit bei Rembrandt in Amsterdam suchte der Maler Auftrage an den furstlichen Hofen in den vom Dreiigjahrigen Krieg verwusteten Landern: uber Stuttgart, 1656, Prag, Dresden,1659-60, Wien, Ungarn, Salzburg kam er an den Hof des Furstbischofs von Freising, wo er als Hofmaler angestellt wurde, aber kaum verheiratet und sesshaft geworden, jung starb, aus Gram uber einen verlorenen Kunstlerwettbewerb, wie Joachim Sandrart berichtet. Das Freisinger Dommuseum wird mit dieser ersten monographischen Ausstellung den genialen Maler der Offentlichkeit vorstellen und so ein neues Licht auf die deutsche Kunst des Barock werfen.

1000 great works of art from all periods and regions in the worldFollow-up to Phaidons phenomenally successful The Art Book An accessible, fun and informative compendium of world art, that offers an original and fresh way of looking at the whole of art history from 28,000 BC to the present day Debunks art historical classifications and hierarchies by presenting 1,000 masterworks of art in simple chronological order demonstrating what was being created all over the globe at the same time Only here can you find the Venus de Milo next to a mural from the Mayan civilization, Velasquez Las Meninas next to a jade wine cup made for the Shah of India and Picasso's Demoiselles d'Avignon side by side with door panels from a Nigerian palace Each work has been chosen for its unique place in the history of art, and as a representative example of the art of its culture By juxtaposing works of art from different cultures throughout time, this is the first book to offer a balanced appraisal of world art history, revealing the huge diversity, as well as the similarity of mans artistic achievements Each entry includes a full-page, colour image of the work and a concise descriptive text that sets the work in context, explaining its contribution to the development of art and the medium in which it was created A comprehensive index, illustrated timelines and a glossary of terms and movements make this book an invaluable reference tool and teaching resource

This book tells the story of the development of ideas about natural history as seen through the lives, observations and discoveries of nearly forty great naturalists, from Classical times to the end of the 19th century. From such giants as Aristotle, Linnaeus and Darwin to less lauded but nonetheless important figures as Antony van Leeuwenhoek, Nicolas Steno and Mary Anning, all the people here contributed massively to our knowledge of the natural world, enabling us to understand and appreciate it today.

Si cada obra d''art proposa una mirada, la de l''il·lustrador ho fa de manera més específica, car té per missió la crònica gràfica tant de l''entorn real com de l''imaginari. L''il·lustrador tradueix

Over the past three decades, sculpture has retaken its position at the forefront of contemporary art, with artists redefining the medium in remarkable and revolutionary ways. SCULPTURE TODAY is the only book to provide such a wide-ranging and richly-illustrated overview of contemporary sculpture. Thematic chapters examine the diverse subjects that have inspired sculptors in recent years, including the body, gravity, color, light, architecture, and clothing. A wide range of works is discussed, offering an insight into the incredible range of ideas, styles, materials, techniques, and locations explored in this versatile genre. This authoritative yet accessible text ensures the book's appeal to a wide range of readers. Dr. Judith Collins is an international authority on sculpture. She studied at Edinburgh University and the Courtauld Institute of Art, London, and worked with the Arts Council and the Hayward Gallery before becoming Senior Curator at Tate, London. She is the author of a wide range of books, which include THE OMEGA WORKSHOPS (1983), THE ORIGINS OF THE ROMANESQUE (1983), ERIC GILL: THE SCULPTURE (1993), and ANDY GOLDSWORTHY: MIDSUMMER SNOWBALLS (2001). Collins has written exhibition catalogues on numerous artists including Eduardo Paolozzi, Henry Moore, Barbara Hepworth, Lynn Chadwick, Elisabeth Frink, Magdalena Abakanowicz, David Nash, and Carl Plackman. She has also worked in radio and lectures throughout Europe and the United States.

Definire con precisione la "natura morta" non e difficile: tutti la riconosciamo quando ne vediamo una. Eppure nella storia dell''arte il tema ha appassionato gli studiosi animando un dibattito tutt''ora in corso sulle sue origini nonche sulla data esatta della sua nascita come genere della pittura, generalmente collocata intorno al 1600. L''intento di David Ekserdjian e di dimostrare con questo libro come fin dal Trecento, in Italia, e per tutto il Quattro e Cinquecento in Europa gli artisti sono stati attratti dal desiderio di raffigurare in modo autonomo all''interno di composizioni piu vaste elementi naturali e oggetti inanimati con esiti talvolta altissimi, tali da essere assimilati a vere e proprie nature morte ante litteram. Attraverso una scelta accurata di cento opere, il libro offre al lettore un percorso per immagini di straordinaria bellezza ordinato tematicamente: fiori, frutti e ortaggi, oggetti, accessori della persona, vanitas. Di ogni opera, riprodotta per intero e contestualizzata attraverso una breve nota storico-artistica, si mostra anche un particolare ingrandito e puntualmente commentato di natura morta: un vaso di fiori, una tavola imbandita, uno scaffale colmo di libri, una cesta di biancheria, un''armatura di rappresentanza. Cosi, attraverso i capolavori di Gentile da Fabriano, Leonardo, Raffaello, Van Eyck, Holbein, Brueghel e molti altri, questo libro evidenzia dei dettagli che spesso passano del tutto inosservati se visti nel contesto iconografico dell''opera intera.

Luigi Mussini, pittore e teorico delle arti, è ormai riconosciuto fra i protagonisti della pittura accademica dell'Ottocento. La mostra, oltre a presentare per la prima volta l'intera produzione pittorica dell'artista, vuole proporre confronti con le opere dei pittori e scultori italiani ed europei che con lui ebbero relazioni. Si è voluto inoltre sottolineare la presenza di Mussini nel dibattito che a Siena, nella seconda metà dell'Ottocento, accompagnò il delicato trapasso della cultura del Romanticismo alle teorie del Purismo sia nell'accezione nazarena sia in quella determinata dall'esempio di Ingres e dei suoi allievi. In questo ambito l'insegnamento di Mussini all'Istituto d'Arte di Siena diviene una traccia fondamentale, attraverso le opere degli scolari fedeli, di quanto lo stile derivato dai grandi maestri antichi e moderni potesse coinvolgere in un'unica grande "maniera" la pittura, la scultura, le arti applicate. Non mancheranno, in questa affermazione didattica e operativa, momenti di crisi determinati soprattutto dall'ascolto dato da allievi "infedeli" alle suggestioni che provenivano da indirizzi e ambiti diversi che la mostra registra con esempi molto significativi, sia italiani sia stranieri, scelti per rimarcare con evidenza da una parte l'evoluzione degli stili sullo scorcio dell'Ottocento, dall'altra la posizione di Mussini nei confronti della svolta estetizzante rappresentata a Siena soprattutto dalla pittura dei Preraffaelliti.

Catálogo de la exposición Escuela de Roma (Sala de Exposiciones Paraninfo de la Universidad de Zaragoza, del 16 de Abril al 13 de Julio de 2013).Un homenaje a la mejor generación de pintores aragoneses despues de Goya. Asi se ha planteado la exposicion Escuela de Roma. Pintores aragoneses en el cambio de siglo, que contiene la obra de seis artistas (Francisco Pradilla, Hermenegildo Estevan, Agustin Salinas, Mariano Barbasan, Juan Jose Garate y Joaquin Pallares) que vivieron su mejor momento artistico gracias a su estancia en la capital italiana.Se trata de la primera exposicion que se realiza de manera conjunta sobre estos seis pintores. Ya en 1879, Pradilla le escribia una carta al concejal del Ayuntamiento de Zaragoza Agustin Peiro en la que le decia,"con Pallares ya somos cuatro". Y aun llegarian dos mas. La muestra reune 51 obras de estos seis aragoneses que tiene el paisaje como gran protagonista. A todos les une que Pradilla fue su gran maestro y ello conllevo que todos estuvieran muy influidos, en cuanto al estilo, por Mariano Fortuny, ya que Pradilla fue la continuacion del propio Fortuny.La casi totalidad de las obras corresponden al periodo que va de 1874 a 1924.En la exposicion se pueden ver obras (cedidas por colecciones particulares en su mayoria aunque tambien hay de instituciones) de gran valor artistico como Tarjetero de mi estudio, de Pradilla; La pavera, de Estevan; Jardin de Luxemburgo, de Pallares; Paisaje de Italia, deSalinas; Pedro II en el collado de las Panizas (boceto), de Barbasan; y Lavando el cañamo, de Juan Jose Garate, entre otras. La autoria de los textos se debe al propio comisario de la exposicion, Manuel Garcia Guatas, y a Eugenia Querci y Carlos Reyero Hermosilla.

Marià Fortuny ens ha donat la riquesa oriental de sedes, carns i metalls, en policromia virolada; la concreció de la llum. És el nostre Goya. Miniaturista pacient que crea un microcosmos com el món r