La protagonista è una donna che vive in mezzo al deserto; "la casa è il tempio di una religione pagana di cui le donne sono le sacerdotesse" dedite al piacere. Non c'è ombra di oscenità in questo Eden, ma qui dare amore è un gesto naturale e puro. E lei è un attore che ogni sera recita una parte diversa, perché gli uomini sono tutti diversi. I suoi gesti teatrali placano gli animi stanchi dei viaggiatori che si immergono nel suo corpo odoroso di oli profumati e si abbandonano al piacere. Ma in lei niente è compiuto: il mondo di finzione che ha costruito è destinato a crollare; il suo animo è turbato e la maga le consiglierà di intraprendere un viaggio. Il viaggio come metafora del cambiamento e della conoscenza di sé; l'incontro con un uomo che rompe il silenzio con parole che trascrive su dei fogli, per farle conoscere a lei che invece non ama parlare; e poi la vista del mare e l'immersione in esso, metafora di purificazione del corpo e di rinascita.
Giorgio Nardone y sus colaboradores han desarrollado una técnica sorprendentemente eficaz para conducir una conversación y conseguir que el interlocutor o el paciente acaben cambiando sus convicciones más radicales. La validez del diálogo estratégico reside en el hecho de que este cambio no es advertido como una imposición externa, sino como la disolución natural del malestar y el conflicto.