Artusi e il libro di cucina italiana per antonomasia, quasi una poesia. Scritto con sapienza ed ironia, tradotta in tutto il mondo, rappresenta un capolavoro della cucina italiana e del servire a tavola. Artusi pago di tasca propria la pubblicazione del libro, non avendo trovato nessun editore disposto a finanziarlo. Lopera fu pubblicata nel 1891 presso la tipografia "LArte della Stampa", di Salvadore Landi, Inizialmente, anche le difficolta di distribuzione furono enormi: chi voleva acquistare lopera doveva scrivere direttamente allautore e farsene spedire una copia per posta, oppure rivolgersi alleditore Landi (entrambe queste indicazioni erano riportate sulla copertina del libro, con tanto di indirizzi). Sulla qualita dellopera gli specialisti furono divisi. Il professor Francesco Trevisan, del liceo Scipione Maffei di Verona, invitato ad una degustazione, ebbe a dire: "Questo e un libro che avra poco esito". Invece Paolo Mantegazza, illustre antropologo, disse ad Artusi: "Nel darci questo libro voi avete fatto unopera buona, e per questo io vi auguro cento edizioni!". Fu il pubblico a decretare il successo del libro. LArte di mangiar bene raggiunse la popolarita, tanto da rimanere ancora in stampa ad oltre centanni di distanza. Artusi pote curare solo le prime quattordici edizioni, dal 1891 al 1910, susseguitesi con grande rapidita. In questo lasso di tempo le ricette, che spaziano dagli antipasti (principii) fino ai dolci, aumentarono da 475 a 790. Alla sua morte, avvenuta nel 1911, egli, non avendo figli, lascio in eredita ai suoi due cuochi, Marietta Sabatini e Francesco Ruffilli, i diritti dautore dellopera, con i quali essi poterono vivere di rendita anche dopo lo scadere degli stessi, nel 1961. Ad oggi lopera conta 111 edizioni, con oltre un milione di copie vendute. Dopo la morte dellautore il libro non e piu stato modificato. Ledizione attualmente disponibile e identica a quella del 1911.
Ver más