"Seguendo le tracce di un guantino appartenuto a uno zar di Russia, il lettore potra rivivere le vicende di Rosa e della sua famiglia: un padre amatissimo, ma dissipatore del patrimonio famigliare, fanatico di tarocchi e delle profezie di Nostradamus, e una madre di famiglia aristocratica, lettrice di opere filosofiche e di rotocalchi in tedesco e in inglese, distante e sostanzialmente assente. Al guantino e legata una leggenda: chiunque ne entri in possesso, ereditera una grande fortuna. "
"""Qui non c'e piu nessuno."" Una figlia smarrita, che ha perso padre madre e cane, chiosa: ""Il cordoglio provato per la scomparsa dei genitori naturali e piscio di gallina in confronto al dolore irrimediabile che si prova per la morte del cane."" È solo l'inizio di un picaresco e straziante viaggio al termine della notte, a ritroso in un tempo spento e bruciante, alla ricerca dell'impossibile riscatto di una figura paterna speculare e complementare a quella dell'io narrante, che mette in scena con coraggio assoluto il gran teatro di splendori e miserie in una decadenza familiare. Una storia unica, ineguagliata eppure simile a tutte le altre nel senso ultimo, da una prova di coraggio all'inevitabile disillusione che sublima la sofferenza. E un'Odissea da vertigine nell'Italia in bianco e nero del secolo scorso, con giganti, maghe, mostri marini e allegrie di naufragi. Qui Ulisse e un uomo che ha tentato cosi tante vite da non viverne davvero neppure una, la sua; eppure sa - lo aveva sempre saputo, e infatti aveva recitato la parte di se stesso solo per ispirare l'unica persona che potesse raccontarla - che un giorno la figlia lo rendera davvero un eroe, quale nella realta mai era stato. "
Un'udienza dal Re dei Cani. Salire sul palcoscenico senza saper suonare, in un'orchestra di compagni di classe. Un amico reso psicopatico dalla canasta che con uno scolapasta in testa sequestra la tua famiglia. L'esaltazione e la paura, il divertimento e l'imbarazzo: ci sono tutte le emozioni e i colori della vita e dell'inconscio nei racconti che compongono questa antologia, ogni racconto un sogno, ogni sogno una finestra sul mondo interiore, sulle ossessioni, sulle riflessioni di cinque dei più grandi narratori italiani. E in qualche modo anche sul nostro universo di lettori e di esseri umani: perché siamo permeabili alle storie e di esse ci nutriamo, nel sonno come nella veglia. Come rivivessimo delle ''favole di mezzanotte", ha scritto la psicanalista Simona Argentieri nella prefazione, "coniate non per conciliare il sonno, ma per inquietare con grazia e magari ispirare in noi anonimi e privati sognatori nuovi scenari della fantasia inconscia".