Sinopsis de IMPARARE A PREGARE NELL ERA DELLA TECNICA
Dopo aver ricevuto un'educazione rigida da un padre militare, freddo e violento, Lenz Buchmann, un affermato chirurgo, sposato, senza figli per scelta, decide di dedicarsi alla politica solo per possedere il potere che gli uomini avvertono in un uomo politico. Prende questa decisione durante il funerale del suo unico fratello. Non ha vincoli affettivi o di qualsiasi altro genere. Perché Lenz Buchmann è razionale, ha il controllo su tutto. In quanto medico, vede la malattia come un nemico da combattere, come in una guerra, dove il corpo è il campo di battaglia sul quale applicare una strategia militare contro le cellule ribelli, impazzite. La natura è amorale. Deve essere controllata, anticipata, combattuta. In quanto politico, si vede come destinato a dominare il mondo e presto diventa una delle figure più importanti del paese, come braccio destro del presidente, pronto a prenderne il posto alla prima opportunità. Se forza, volontà e controllo caratterizzano la prima parte della parabola del protagonista, tutto è destinato a cambiare nella seconda. Romanzo e insieme trattato scientifico sull'impossibilità di ottenere risposte alle grandi domande dell'essere umano, racconta con humour e crudeltà la sete di dominio di un abile chirurgo.
Ficha técnica
Editorial: Feltrinelli Editoriale
ISBN: 9788807018725
Idioma: Italiano
Número de páginas: 288
Fecha de lanzamiento: 17/05/2012
Año de edición: 2011
Plaza de edición: Milano
Especificaciones del producto
Escrito por Gonçalo M. Tavares
Gonçalo M. Tavares (Luanda, Angola, 1970). Sus novelas Jerusalén y Aprender a rezar en la era de la técnica, que forman parte de la serie El reino, han sido galardonadas, entre otros, con el Premio José Saramago, el Premio al Mejor Libro Extranjero publicado en Francia y el Premio Especial del Jurado del Gran Premio Literario Web Cultura. Entre su obra, publicada en más de cuarenta y cinco países, destacan Un viaje a la India, El barrio y Una niña está perdida en el siglo XX. «No se puede escribir tan bien a los 35 años, dan ganas de pegarle un puñetazoen la cara», José Saramago